Pensieri e commenti
by Autori Vari
Ogni articolo del blog nasce per stimolare riflessioni. Molti lettori, dopo aver letto, sentono il desiderio di condividere impressioni, emozioni o pensieri. In questa sezione raccogliamo le loro parole: è qui che le esperienze si incontrano, le idee si ascoltano e le prospettive si arricchiscono.
Nel momento dell’estremo dolore, cosa ci sostiene davvero? La parabola del buon samaritano ci mostra che, nella fragilità, ragione ed emozioni non bastano: la ragione constata i fatti ma non libera dal dolore, le emozioni avvertono la sofferenza ma non la trasformano. Gesù ci parla di un “terzo”: lo straniero che ci abita, la grazia di Dio. È una forza più grande di noi, che muove il cuore alla compassione e ci dona pace anche nella sofferenza. Non elimina il dolore, ma ci fa sentire che non siamo soli. Il Signore si fa carico di noi e ci manda il consolatore, che ci rende capaci di misericordia. Solo chi gli fa spazio dentro di sé diventa prossimo e consolazione per gli altri. Ragione e sentimento da soli possono ingannarci; è Dio dentro di noi che sa prendersi veramente cura.
Ricordo i momenti dolorosi in cui la malattia mi ha travolta. In quel tempo mi sono affidata alla Vita, al Signore, e da dentro di me è emersa una “forza straniera”, inattesa e più grande di me. La malattia si è trasformata in un varco di apertura, in un’occasione di misericordia verso chi soffriva. Ho compreso che il non sentirsi soli è la prima vera cura.
Gesù non è venuto per compiacere il mondo con miracoli spettacolari, ma per donarci segni che rivelano il senso della sua missione. Le folle cercavano prodigi, ma Lui ci ha mostrato la logica di Dio, diversa da quella del mondo. Il mondo desidera potere, prestigio e successo; Gesù invece ci insegna che la vera felicità nasce dall’umiltà e dal dono di sé. Guarisce non solo i corpi, ma i cuori induriti, liberandoli dall’immobilità e riportandoli sulla strada dell’amore. “I piccoli entreranno nel regno dei cieli” dice il Signore. Solo chi si fa umile può passare attraverso la porta che è Cristo. Alla samaritana Egli promette: “Ti darò un’acqua che ti disseterà per sempre”. È questa l’acqua viva che sostiene la nostra fede e ci guida verso la vita eterna.
Interessante questo suo discorso sulla scelta che viene da Dio e quella che viene dal mondo.
Gesù fa scelte impopolari... Gesù opera dei segni non miracoli... i miracoli soddisfano il mondo, ma Lui ha operato segni che significassero il perché Lui è venuto nel mondo. Le folle si aspettano prodigi, e noi?
Cosa ci aspettiamo noi? Miracoli? Dio non è venuto per togliere il dolore, Lui stesso ha provato dolore, e molto... Gesù è venuto perché, attraverso il dolore, noi tutti, potessimo comprenderne il significato.
Gesù non è venuto per ridare la vista ai ciechi, ma per farci vedere, tutti, qual'è l'ottica con la quale dobbiamo guardare alla vita e che non è l'ottica del mondo. Il mondo vuole fama, prestigio, potere, denaro, successo...
Gesù muore a questo mondo per dirci che la vera felicità va contro le logiche di questo mondo.
Gesù guarisce il paralitico per liberarlo dalla sua immobilità che non è solo quella del corpo... ma è quella di un cuore che ha perso sensibilità, di un cuore indurito, di un cuore insensibile, di un cuore che ha perso la strada che Lui ci ha mostrato, con la sua vita.
"I piccoli entreranno nel regno dei cieli..." dice il Signore.
Chi si fa grande per le logiche del mondo e troppo ingombrante per passare attraverso la porta..
Dice il Signore, "Io sono la porta, chi passa attraverso di me avrà la vita eterna". Ecco perché dobbiamo essere piccoli.
Gesù non è venuto a togliere la sofferenza. Lui stesso ha sofferto...
Gesù è venuto perché lo riconoscessimo e perché anche attraverso la sofferenza non perdessimo la strada e continuassimo ad avere fede in Lui che ci ha mostrato la logica di Dio e non quella del mondo, che potrà sembrare soddisfacente, al momento, ma che è destinata a finire.
Dice Gesù alla samaritana giunta al pozzo: Io ti darò quell'acqua che ti dissetera' in eterno.
L'uomo di oggi sembra affidarsi, almeno alla luce del sole, alla tecnologia e alla scienza in generale, unici paradigmi a cui riferirsi per garantire una certa qualità della vita. Lo spazio del sacro spesso viene rifiutato oppure ridicolizzato e quindi ridotto. Per tutto c'è un prezzo: l'analfabetismo sacrale produce guasti terribili. Quando i casi della vita portano la persona a farsi particolari domande, non trova giuste risposte. Il pensiero di Maritain, legato alla visione dell' "umanesimo integrale" potrebbe dirci molte cose. Maritain è stato un grande visionario che ha descritto profeticamente i guasti della società odierna di cui, ai suoi tempi cominciavano le avvisaglie.
Tu ci guarisci dalla paralisi del cuore con parole che aprono scenari di speranza...
"Zaccheo fu guardato e vide". Lo sguardo di Gesù apre il cuore di Zaccheo e gli dona una intelligenza nuova.
(Lc 21,8) - "Guardate di non farvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io... Non seguiteli". Tutti noi aspettiamo un mondo nuovo, per cui è facile andare dietro a chi ci prospetta un mondo diverso da quello attuale, ma ciò che viene annunciato è spesso fatto solo di slogan, più o meno validi. Ricordiamo che le ideologie si distorcono sempre contro l'uomo. Abbiamo poi la Scienza e la Tecnica che hanno pervaso ogni aspetto della nostra vita, talvolta condizionandola. Non confondiamo inoltre il mondo nuovo con le "ultime mode", proposte da coloro che utilizzano i Social e fanno passare certe morali contrarie al Vangelo, come cose buone. Il monito di Gesù a non lasciarci ingannare da falsi profeti è quanto mai attuale.
(Lc, 19,1-10) - Molto bello il Vangelo di oggi. Fa pensare: mi faccio trovare dove Gesù passa? A volte, presi dai nostri vari affaccendamenti, ci troviamo altrove rispetto al Signore. Nella confusione, che ci puo' pervadere, abbiamo perso il contatto con la "vite..." Ecco, Gesù ci dà un'indicazione, una traccia che ci porta alla conquista di un tesoro inestimabile: l'incontro con il suo cuore. Gesù valorizza le nostre differenze: ci chiede quello che possiamo dare... per Lui, siamo tutti figli unici questo ci rende preziosi. Zaccheo, collaborazionista del popolo invasore, non fa differenze nell'esigere le tasse: le persone per lui rappresentano una massa anonima da mungere. Gesù lo chiama, chiama proprio lui che piccolo com'è, deve salire sull'albero di sicomoro per vederlo, spinto da una curiosità che si dimostrerà salvifica. Siamo tutti Zaccheo? Riconosciamo le nostre piccolezze? Ci poniamo sul sentiero dove passa Gesù? Se ci faremo trovare sulla Sua strada, allora ci riconoscerà e dimorerà presso di noi, nel nostro cuore.
Luca ci indica la possibilità di essere ascoltati e accolti nelle nostre preghiere. Gesù ci mostra la strada:" continuate a bussare e vi sarà aperto". La perseveranza, figlia di una fede radicata "nella parola" ci aprirà le porte del regno già in questo mondo. "La tua fede ti ha salvato", dice Gesù al paralitico... Gesù, aiutaci a svuotarci da tutto il ciarpame religioso, dal cercare di conservare invece che rinnovare, poiché come continuamente ci dice: "Io, faccio nuove tutte le cose "
Signore, aiutaci ad allontanare gli ostacoli che si frappongono fra noi e il cielo, perché il rischio di attaccarci, come la moglie di Lot, al nostro piccolo orticello è pericolosamente alto. Signore, rendici capaci di quelle domande che aprono sipari e non di quelle risposte che chiudono la vita in una stanza asfittica. Viviamo in un'epoca sempre più auto-centrata, priva di profondità che ci rende miopi rispetto ad un mondo in fiamme. Dove sta il nostro cuore? Come ai tempi di Mosè e ai tempi di Lot, mangiamo, beviamo, prendiamo moglie, marito. Il nostro cuore è pesante, Signore. Che, col tuo santo aiuto, possiamo dispiegare la nostra vita, possiamo aprire alle domande che come finestre benedette ci possano preparare un terreno fertile per le generazioni che verranno.. Che le nostre vite, lavate da ogni forma di dissipazione autocentrata, ci aprano ad una consapevolezza tale da puntare verso orizzonti carichi di cielo... Poiché tutti noi siamo fatti anche del cielo della speranza.
Il Vangelo di Luca, ci porta a svelare un segreto salvifico, ovvero che chi sa tornare indietro, operando "un fuori programma", non previsto da una legge conformista, ma dalla legge del cuore, sarà veramente salvato nell'anima. Gli altri 10 lebbrosi si attengono alle regole prestabilite, ma solo uno torna indietro a ringraziare Gesù. Ecco un fuori programma che contatta il vero messaggio salvifico, e sa andare al di là delle regole a compiere un atto spontaneo di gratitudine e va al cuore della situazione. Gesù è l'uomo dell'eccesso, la sua logica si esprime nel "di più". La vera guarigione è nella capacità di andare oltre e comprendere il vero messaggio che il Signore ci propone: saranno salvati non i figli della regola. Ma chi, per Amore, saprà andare oltre la regola per recarsi nel terreno del "di piu", nel terreno dell'eccedenza, nel terreno di chi, non sminuendo la regola fissa e contenitiva, sa librarsi nel territorio "forestiero" dell'amore che non ha bisogno di essere normato per donarsi. )
Il Vangelo di Luca (Lc 17,20-25), presenta "la domanda delle domande": quando verrà il tuo regno, Signore? Dov'è la "terra promessa" da te annunciata? Ecco, dice Gesù: non cercatemi nella solitudine della folla, che si aspetta segni prodigiosi perché svuotata del senso profondo della vita che Io Sono; essa si farà abbagliare da questo e da quel maestro, ma io vi dico, non sarà mai saziata! Lasciate aperta la porta del cuore e Io entrerò in voi. Le vostre mani saranno le mie quando vi prenderete cura dell'ammalato, i miei piedi saranno i vostri quando percorrerete un lungo tratto di strada per soccorrere la vedova che ha perduto il suo unico figlio e, nello spazio silenzioso del cuore la accoglierete. E poi vi dico: mi troverete nel pianto di un bimbo, nel ramo che saluta la cara foglia nell'autunno della vita. Sarò negli occhi lattiginosi dell'anziano che cercherà il vostro sguardo nella speranza di un sorriso. Ecco, Io torno al Padre, ma sarò sempre con voi e se mi portate nel vostro cuore non sarete mai soli.
Nuova chiesa: è stato un momento bello e significativo che ti sei meritato dopo tanti anni di lotte, sacrifici, preoccupazioni e costanza.
Caro Don Aurelio, grazie per questa bellissima condivisione dei tuoi meravigliosi ricordi dei doni che hai ricevuto. Prego per te la Madonna del Rosario, ricordati anche di me nelle tue preghiere.
Fagocitati dal mondo, finiamo per diventare burattini o scarafaggi.
Manca l'educazione alle giovane generazioni sui rischi e questo spetta in primis alla Chiesa (e a noi). Sono cose più gravi di quanto si possa immaginare...
La ringrazio Don Aurelio per avermi resa partecipe ... Quanti ricordi, quanti volti, quante storie nella storia dell edificazione di questa nuova. Chiesa. Immagino l'emozione a distanza di 20 anni. Il Signore ha compiuto meraviglie e ha trovato in lei uno strumento docil. Il mio augurio, che continui ad esserlo perchè Rapallo ha bisogno di altre meraviglie. Un abbraccio forte, Dio la Benedica e la Vergine Santa vegli su di lei.
Bisogna vivere il tempo della vita terrena in prospettiva dell'eternità. Il senso della vita non sta nel cumulo di cose da fare o da avere ma nel rapporto con Dio e con il prossimo.
Molto bello: abbiamo tutti paura della morte, solo nella fede crediamo che la morte ci apre alla Vita e Gesù ci aspetta e ci aiuta nel passaggio. Abbiamo tanto bisogno del perdono ma Papa Benedetto XVI ci ha rassicurati che Gesù brucerà i nostri peccati e noi saremo Nuovi.
Gesù, il Maestro per eccellenza, è mosso , non da un bisogno di approvazione, non dipende dal numero di like... Gesù, come dice qualcuno, è fuoco che brucia di passione e non può che infiammare molti.... Purtroppo, in questi "magri" di prosecuzione di un messaggio così appassionato, tanti si allontanano sempre più da una chiesa sempre più svuotata della passione contagiante di Cristo... Che sogna per tutti , non la mercificazione di dottrine obsolete, ma la freschezza di un vangelo, sempre nuovo che catturi, che infiammi i cuori e trasformi la persona " a nostra immagine e somiglianza"...
Si, credo che noi siamo pieni dell'amore di Dio e, se solo teniamo aperta la finestra del cuore, possiamo sentirne l'immensità... Noi siamo fatti per la vita, noi siamo fatti per amare e per scoprire che l'amore supera il cancello della vita...
Molto bello lo scritto sull"evaporazione del padre". In una società dove vige il dictat dell'eterna giovinezza, sembra che pochi padri vogliano assumersi la responsabilità di essere "porta", guida, autorevolezza che fa sentire i figli contenuti e non contenitori di malesseri e di fragilità.
Signore, Senza di te sono un guscio vuoto. Senza in tuo Santo Spirito, sono un'anima in pena che cerca continui riempitivi, continue rassicurazioni, continui rispecchiamenti... Signore, Aiutami ad essere integra, perché diverse parti di me possano incontrarsi, sorridersi, darsi la mano, abbracciarsi. Signore, Quando mi fai visita, mi sento forte, lucida, consapevole, amorevole.. Tu che ami incondizionatamente perché sei Amore, la Grande Anima che tutto contiene, mantieni in me la coscienza e il cuore pulsante di questa mattina, affinché possa accoglerti e portarti nel mondo. Che possa, col tuo prezioso aiuto, scorgere nelle avversità della vita, l'opportunità per crescere e diventare quello che tu sogni per me. Grazie Signore per il tuo immenso amore , che La mia piccola mente ed il mio piccolo cuore non potrà mai cogliere pienamente in questa preziosa vita. Come dice S. Agostino, osservando un bambino giocare sulla spiaggia, non si può riempire un buco nella sabbia con l'intero mare.
Mi piacciono molto queste parole e le trovo sintoniche al mio essere. Esistono silenzi benedetti nei quali si fa spazio, dentro di sé all'altro da me, alle sue parole, ai suoi silenzi che, col mio silenzio accogliente, possono essere decodificare e silenzi maledetti, dettati da posture cariche di rabbia, indifferenza, ecc.. Muri non porosi, impenetrabili, che impediscono qualsiasi vero contatto."Il silenzio è il grembo delle parole" è l'humus che può dare origine ad un dialogo degno di questo nome. E' vero, viviamo in un rumore continuo. Non siamo capaci a stare in silenzio perché abbiamo paura che emerga il nostro mondo interiore con i suoi fantasmi. Il silenzio è maieutico perché è necessario affinché venga alla luce la Parola muta di Dio.
Che pena... quando non abbiamo occhi per guardare, orecchie per sentire il battito silenzioso di un cuore allo stremo della sopportazione... siamo tutti responsabili per non aver colto in tempo, per non avere saputo ascoltare il lamento silenzioso di una qualche povera anima. Che il silenzio sia lo sfondo attivo nel quale possa emergere il richiamo d'aiuto di chi, sorridendo, cerca di nascondere il suo male di vivere. Che il Signore che è sempre oltre ti accolga nelle sue braccia.
Spesso chi aiuta gli altri, chi si fa disponibile, appare come una roccia... ma non possiamo dimenticare che tutti noi abbiamo bisogno di un'orecchio attento, sensibile che sia pronto a coglierci al di là delle apparenze... fa tristezza venire a sapere che un giovane prete, così disponibile agli altri, si sia potuto sentire così solo.... fa davvero venire le lacrime agli occhi...