"Cum ridere voles" - (Orazio,Epistola 1,4 ,vv 15-16)

by don Aurelio

Forse chi non mi conosce preferisce attribuirmi questi versetti del sonetto del Petrarca : ‘Solo e pensoso i più deserti campi, vo’ misurando a passi tardi e lenti….’ Se possedessimo il mondo intero e non avessimo il ‘ridere’, quanto saremmo poveri! Come saremmo patetici se non potessimo ridere di noi stessi. Sdrammatizzare e saper ridere di sé è certo una caratteristica positiva da coltivare. E’ questa una grande risorsa, poiché insegna alle persone a non prendersi troppo sul serio, ti libera dalla paura del giudizio altrui, accresce l’autostima e l’empatia verso gli altri. Va bene sdrammatizzare su di sé, ma questo non deve bloccare la tua motivazione di correggere quello che è in tuo potere migliorare. Chi affronta le proprie debolezze con autoironia vive bene e sta meglio, anche nelle situazioni più brutte e aumenta il benessere e la salute mentale e fisica. Dietro una grande ironia ci sono anni di solitudine e di persecuzione. La prova della bontà di una religione è il poter fare delle battute su di essa. (Chesterton) Veramente l’ironia è la serenità degli infelici. La libertà comincia dall’ironia (V. Hugo) L’ironia è il veicolo che usi per trasportare carichi emotivi troppo pesanti. L’umorismo aiuta ad ascoltare attivamente e a comunicare senza pregiudizi. Col tono giusto si può dire tutto, col tono sbagliato nulla. Il sarcasmo è aggressivo, vuole ferire, è privo di compassione e di simpatia, vuole ridere di… e non ridere con… Chi è sarcastico è chiuso in un tetro guscio di aristocratico spregio per il prossimo, è rancoroso, bilioso, vuole offendere e umiliare, per rimarcare la propria supposta superiorità intellettuale e la presunta meschinità del prossimo. Chi non ride mai non è una persona seria, diceva Sordi. La satira è l’uso dell’umorismo, dell’ironia, del ridicolo per evitare la stupidità o i vizi delle persone. Il sarcasmo è l’uso dell’ironia per deridere e trasmettere disprezzo. La parodia è un tipo di satira senza senso.