
Come criceti nella ruota o come maratoneti sul tapis roulant
by don Aurelio
Talvolta sembriamo criceti nella ruota che girano,girano,girano con fatica e non senso. Quando ci saremo stufati di questo simbolo mitico,potremmo adottare come immagine totemica il cane che si morde la coda. Siamo come in corsa su un tapis roulant: corriamo, ci affanniamo,ma senza mai arrivare da nessuna parte,senza avere una meta precisa, senza un obiettivo. Su quel rullo ci stiamo come su una passerella, con abiti firmati oppure ostentando rare onorificenze, con i jeans a vita bassa, i cappelli piastrati e magari qualche piercing o qualche tatuaggio. Ci auguriamo che non solo nella società, ma almeno nella chiesa qualcuno ci accompagni nella corsa, che non ci lasci soli nel vuoto che incombe, che dia un senso a quel rullo impazzito. La ricerca di questo significato è al centro della nostra missione umana ed ecclesiale. L’attivismo di chi crede nel Signore Gesù non consiste in un vago pensiero positivo e ottimistico, poggiando sul fatto che ogni storia avrà prima o poi comunque un lieto fine; oppure ci si trascina nell’inerzia depressiva che deriva dalla certezza fatalista e pessimistica. Il credente sa che il Signore non delude, perché è fedele e non viene meno alle Sue promesse (Salmo 119,89-91 e Lc 21,28). Papa Giovanni XXIII all’apertura del Concilio Vaticano II, l’11 ottobre 1962 disse:’la fede in un Dio buono e misericordioso alimenta la speranza che supera ogni difficoltà’. Il card. Ravasi ha scritto ‘abbiamo bisogno di antidepressivi spirituali’. San Tommaso Moro disse : ‘Qualunque cosa avvenga, per quanto cattiva appaia, sarà in realtà per il meglio’. Ricordiamo la conclusione dei Promessi sposi del Manzoni: ’Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più certa e più grande’. San J.Escrivà disse: ’L’ottimismo cristiano non è ottimismo dolciastro e neppure la fiducia umana che tutto andrà bene, ma nasce dalla fede in Dio’. Dobbiamo constatare però che viviamo in un’epoca connotata da un evidente pessimismo, originato dall’ateismo contemporaneo. Chi ha vissuto gli anni del boom economico e della rivoluzione culturale sa che questi fenomeni sociali proiettavano le generazioni più giovani con entusiasmo verso il futuro. Purtroppo la caduta delle maggiori ideologie del secolo scorso ha creato un senso di delusione perché quei sistemi ideologici proiettavano verso un futuro senza poter vedere realizzato l’ideale perseguito. Questa situazione storica dirompente ha sgretolato qualsiasi slancio di ottimismo. L’esperienza della pandemia e delle guerre, delle catastrofi e delle tragedie ci ha fatto perdere la speranza di poter fare scelte personali in grado di poter cambiare il corso della storia. L’idea dominante del complotto della finanza mondiale, dei poteri forti che hanno già deciso tutto, ci ha indotti a credere che gli eventi seguano un percorso indipendentemente da ciò che oggi io mi illudo di voler cambiare. Questa è la descrizione triste e amara della realtà contemporanea. Anche noi credenti respiriamo inconsapevolmente questa aria satura di pessimismo. La speranza cristiana non è ottimismo, è molto di più,è Gesù. La speranza è un dono. Per questo S.Paolo dirà :’la Speranza non delude’ (Rom. 5,5).
2023-11-03