A che punto è la notte?

by don Aurelio

Le armi nucleari insieme al cambiamento climatico costituiscono oggi una grave minaccia per l’umanità. Memori di Hiroshima e di Nagasaki con il “Trattato di non proliferazione nucleare” siglato nel 1968 e con il trattato di “Proibizione delle armi nucleari” , adottato dalle Nazioni Unite il 7 luglio 2017 si mette al bando non solo l’uso ma anche il possesso delle armi atomiche . Ricordiamo che proprio nel 2017 il premio Nobel per la pace è stato assegnato all’ICAN (campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari). Purtroppo lo Stato italiano ha preso le distanze per questioni di sicurezza nazionale e stabilità internazionale (cfr. NATO). Già nel 1939 E.Mounier scriveva (cfr. riedizione oggi con il titolo ‘I cristiani e la pace’) che la guerra è un flagello in qualsiasi epoca e la guerra moderna è un cataclisma senza proporzioni e totale. Anche J. Maritain (cfr. ‘Riflessioni sull’America’ ed. Morcelliana) rigetta il bellicismo, l’astratto pacifismo e la discutibile guerra ‘giusta’ con le quattro condizioni: autorità legittima, causa giusta, retta intenzione e necessità del mezzo bellico. Dopo la fine della guerra fredda le democrazie occidentali si sono trovate a dover scegliere tra mobilitazione bellica e neutralità. Quando tutto sembra spingere verso la follia della guerra ,diventa ancor più necessaria la radicalità di un impegno per il buon senso, per la pace, per la capacità di mitezza anche nel linguaggio, per il disarmo mondiale, per la fine delle guerre, per l’uguaglianza sociale, per la cura, per il lavoro dignitoso, per l’istruzione per tutti, per la libertà di migrare, per la fraternità universale, per la tutela della biodiversità e per la difesa del clima. Questo non è un sogno per gli idealisti, ma è un obiettivo politico tanto possibile e praticabile quanto ineludibile. Papa Francesco nella enciclica “Laudato si” ha spiegato che la vita sulla terra va incontro all’estinzione. La precarietà esistenziale, indotta dalla crisi climatica,è andata a sovrapporsi a quella dell’era atomica. Punto di riferimento è l’enciclica “Pacem in terris” di Giovanni XXIII del 1963 che auspica il disarmo integrato da controlli efficaci. La “Gaudium et Spes” del Concilio ha condannato la corsa agli armamenti come ‘ una delle piaghe più gravi dell’umanità’. Paolo VI nella “Populorum Progressio” la definì una ‘corsa estenuante e uno scandalo intollerabile’. La “Sollecitudo rei socialis” del 1987 condanna il commercio delle armi. Papa Francesco nella “Laudato sì” del 2015 unisce armamenti e ambiente e nel 2017 ha dichiarato immorale la deterrenza nucleare e ha affermato che la vera pace è disarmata. Giovanni XXIII disse che la pace poggia su quattro pilastri: verità, giustizia, amore e libertà. Atomo più atomo si crea l’uomo. Atomica più atomica l’uomo si distrugge (E.M.)


2023-11-10