
Il buon senso
by don Aurelio
Alcuni anni fa e precisamente il 6 settembre 2002 su Avvenire ho letto un articolo di Gianfranco Ravasi che mi ha fatto molto riflettere, tuttora lo ricordo bene, per ciò che riguarda il 'buon senso'.
A poco più di 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni (morto il 22 maggio 1873) iniziamo la nostra riflessione con una frase famosa dei Promessi Sposi: 'Il buon senso c’era, ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune'.
C’è spesso contrasto tra 'buon senso' e 'senso comune'.
Il 'buon senso' è riconducibile all'idea di 'sapienza', dono dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto il giorno della Confermazione ed è la capacità di esaminare persone ed eventi con criterio e giudizio.
E'la dote del discernimento e dell’assennatezza, è l'evitare gli estremi passionali, è lo schivare la faziosità, è invece l'equilibrio nel sapere giudicare, ecc...
La scimmiottatura del buon senso è il senso comune, che si ammanta delle caratteristiche di equilibrio e assennatezza sopra evocate; è invece, in realtà, luogo comune, banalità, grettezza, perbenismo, meschinità e ipocrisia.
La Rochefaucauld nel Seicento, nelle sue Massime, ha scritto: 'Raramente attribuiamo del buon senso ad altri, all’infuori di quelli che sono d’accordo con noi'.
Infatti il senso comune è spesso tirato in ballo a proprio vantaggio, è un mettere a proprio servizio la verità così da lasciarle le apparenze, ma corrodendone la sostanza.
Come Salomone chiediamo anche noi al Signore: 'un cuore che sappia sempre distinguere il bene dal male' (1Re 3,9).
E’ questo il vero 'buon senso'.
Anticamente certe convinzioni, condivise da tante persone, erano garanzia della loro verità, proprio a causa del consenso universale o 'consensus gentium'.
'Buon senso' invece è la capacità di giudicare con equilibrio e ragionevolezza una situazione.
'Senso comune', senza appartenere al lessico della filosofia classica, cioè al pensiero greco e latino, è una locuzione usata da Aristotele, dagli Scolastici, da S.Tommaso d’Aquino nel commentario al 'De Anima', da Cicerone, da Cartesio, ecc...
Quello del 'senso comune' è uno dei grandi temi di Gramsci, che fin dall'inizio dei 'Quaderni dal carcere' (febbraio 1929) affronta nelle sue meditazioni carcerarie.
Gramsci prende spunto da una osservazione di Marx per approfondire il senso comune, il conformismo, l'egemonia, l'ideologia, gli stereotipi e i luoghi comuni.
Il buon senso, scrive Zingarelli nel 2020 è 'la capacità di comportarsi con saggezza e senso della misura, attenendosi a criteri di opportunità generalmente condivisi'.
Anche nella Chiesa oggi abbiamo bisogno di tanto 'buon senso'.
Purtroppo la stupidità, l'ignoranza e l'arroganza intellettuale hanno ridicolizzato il 'buon senso'.
2024-05-03