Dio esiste? Chi è Dio per noi?

by don Aurelio

L’ateismo, il post-teismo e le religioni monoteiste rappresentano tre approcci distinti alla questione dell’esistenza di Dio e del significato della vita e della storia umana. Ognuno di questi punti di vista offre una prospettiva unica, influenzando profondamente i nostri comportamenti. Gli atei negano l’esistenza di una divinità, basandosi su presunte evidenze scientifiche e razionali per giustificare la loro mancanza di fede. Questa visione deriva forse da esperienze personali, dall’educazione o da una riflessione critica sulle religioni. Gli atei possono trovare un significato e scopo della loro vita non attraverso una dimensione religiosa, ma attraverso relazioni interpersonali, attraverso la ricerca della conoscenza e l’impegno sociale. L’ateismo non nega la moralità. Molti atei sostengono che i valori etici possano essere costruiti su base umane e razionali piuttosto che su dogmi religiosi.
Il post-teismo è un concetto più recente che si colloca tra l’ateismo e le tradizionali credenze religiose. Il post-teismo riconosce l’importanza delle esperienze spirituali e dei valori morali, ma rifiuta l’idea di un Dio personale e trascendente. I post-teisti considerano le religioni come strumenti utili per esplorare la condizione umana, ma non come verità assolute. Ci invitano a una riflessione più profonda sulla spiritualità, suggerendo che l’umanità possa evolversi oltre le concezioni tradizionali di Dio, abbracciando una visione più inclusiva e pluralista della spiritualità.
Infine le religioni monoteiste credono in un unico Dio, come il cristianesimo, l’ebraismo e l’islam e offrono una visione del mondo in cui Dio è visto come creatore, legislatore e giudice. Ci sono tra loro molte somiglianze, ma differiscono anche in modo significativo nelle loro dottrine, pratiche e interpretazioni. La fede in un unico Dio fornisce un senso di comunità e di appartenenza, oltre a una guida morale. Tuttavia le differenze tra queste religioni hanno anche portato a conflitti storici e tensioni, evidenziando la complessità e le difficoltà del dialogo interreligioso.
L’ateismo, il post-teismo e le religioni monoteiste offrono diverse risposte alle domande fondamentali dell’esistenza umana. La sfida per l’umanità è quella di trovare un terreno comune, rispettando le differenze e cercando di costruire un dialogo costruttivo tra queste diverse prospettive. Tra il III e l’VIII secolo, attraverso i primi sette concili ecumenici, nell’incontro tra pensiero greco e rivelazione cristiana, la chiesa cattolica ha elaborato i contenuti della nostra fede come professiamo nel ‘Credo’ (simbolo niceno-costantinopolitano).
Oltre ad essere l’anno del Giubileo della speranza, il 2025 ci propone anche l’anniversario del Concilio di Nicea del 325.
Come oggi si parla o si tace di Dio? Constatiamo un tentativo di elaborare una forma di spiritualità senza Dio. Non mancano le prove scientifiche dell’esistenza di un Dio-Creatore all’inizio dell’universo, prima del Big-Bang. Avvertiamo la sfida del pluralismo religioso che rimanda all’unico mistero divino al di là dei molti nomi di Dio. Oggi il silenzio che circonda il termine ‘Dio’ è divenuto assordante. Il discorso teologico oggi suscita spesso indifferenza: sembra che Dio non sia ‘inesistente’, ma ‘inutile’.
Si vorrebbe liberare l’esperienza spirituale del rimando a un Dio invisibile e onnipotente, nascosto nei cieli. Più che di ateismo oggi dobbiamo parlare di post-teismo. Dio riceve nomi differenti in relazione a diverse tradizioni religiose. La vera sfida di un discorso responsabile su Dio oggi non si presenta nell’alternativa: ‘Dio c’è o non c’è?’. La verità di Dio è incontrabile nella Bibbia ‘letta sulle ginocchia della madre chiesa’ (Magistero + Tradizione ) e nell’evento storico della Pasqua (Es. 6,7 e Gv. 20,17).


2025-07-23