E' possibile educare l'emotività?

by don Aurelio

Oggi dobbiamo fare i conti con l’analfabetismo emotivo che ci può spiegare la deriva comportamentale, gli attacchi e i commenti sui social : emozioni di rabbia e di frustrazione. L’intelligenza emotiva consiste nella capacità della padronanza di sé e dell’empatia nelle relazioni sociali, per evitare che la violenza diventi pratica normale oppure bullismo. Le emozioni servono per imparare a pensare. Occorre guardare ai nostri sentimenti, per mettere in contatto il cuore con la mente, la mente con il comportamento e con la risonanza emotiva. Il sentire viene prima di pensare e le emozioni diventano un filtro. Nell’infanzia spesso trascuriamo emotivamente i bambini, senza dare loro risposte adeguate ai loro bisogni emotivi, generando il terreno fertile per la bassa autostima, la vergogna, l’inadeguatezza, il sentirsi ‘sbagliato/a’. Chi da bambino è stato trascurato emotivamente riferirà sensazioni come :

  • alessitimia,
  • scarsa compassione per se stessi,
  • tendenza al senso di colpa,
  • rabbia cronica,
  • non prendersi cura di sé,
  • sentirsi diverso dagli altri
Il ragazzo dovrebbe arrivare all’adolescenza coltivando fiducia e autonomia per una futura identità. Diventati adulti, siamo l’unica persona responsabile del nostro benessere interiore e dei nostri sogni. Bisogna imparare a volersi bene e se non ti piace il presente, solo tu puoi decidere di cambiarlo. Ci sono alcune emozioni che ci rendono felici :
  • certezza di essere amato
  • gratitudine: saper dire grazie
  • curiosità: per il piacere di scoprire, di imparare e di migliorare
  • passione: per passare dalla sopravvivenza alla vita, dalla apatia e dalla passività alla voglia di fare
  • determinazione: non gettare mai la spugna
  • sicurezza: senza paura segui i tuoi sogni
  • allegria: sorridi senza broncio
La felicità è uno stato emotivo positivo . Bisogna imparare a conoscersi, a non vivere nel passato o nel futuro, ma a valorizzare il momento presente: l’eternità dipende da come viviamo il nostro ‘oggi’. Non preferire di essere infelice, perché si pensa di non meritare la felicità, che è una emozione potente che rinsalda le relazioni umane per una coesione sociale, partendo dalla certezza emotiva che il fratello che hai di fronte ‘non è una minaccia per te’. Sentirsi felici rinforza le capacità cognitive e la memoria, l’analisi globale, cioè non solo ‘l’albero, ma la foresta…’, la resilienza, cioè la forza per affrontare lo stress, generando fiducia in se stessi. La gioia si esprime attraverso il sorriso, ci rende flessibili mentalmente nell’adattarci all’ambiente circostante, con una migliore percezione visiva: i colori diventano più brillanti.
Come esperimentare emozioni positive
  • Trascorrere più tempo con altre persone e non chiudersi in solitudine
  • Osservare tutto ciò per cui ci si sente grati
  • Prestare attenzione alla qualità del sonno
  • Ogni giorno dedicare almeno 10 minuti alla meditazione spirituale
  • Fare almeno una decina di minuti di esercizio fisico al giorno
Un sorriso non costa nulla e rende molto, arricchisce chi lo riceve, senza impoverire chi lo dona: non dura che un istante, ma il suo ricordo talora è eterno. Nessuno ha tanto bisogno di un sorriso come chi non sa darlo ad altri. La gioia in ‘Evangelii gaudium ‘ di Papa Francesco appare 78 volte nel testo e 18 come citazione della Parola di Dio.


2024-07-11