Non mollare mai: quando la strada sembra finire, è solo una curva sul cammino

by don Aurelio

Anche questo titolo sembra un aforisma: breve, incisivo, conciso e profondo utilizzando poche parole per evocare un’immagine o suscitare un’emozione.
La vita è un viaggio imprevedibile, un intreccio di sfide e opportunità che spesso ci porta a metterne in discussione il senso e la direzione. Ci sono momenti in cui le difficoltà sembrano insormontabili, dove il peso delle prove ci schiaccia e la luce della speranza sembra spegnersi. Tuttavia, è proprio in questi momenti che emerge la grande verità: non mollare mai. A volte quella che sembra una fine è solo una curva sul nostro cammino, un passaggio necessario per condurci a una nuova prospettiva e a un nuovo senso della nostra vita. La resilienza deve essere la risposta alle difficoltà che incontriamo nel nostro percorso esistenziale e storico.
Affrontare le avversità richiede una dote fondamentale: la resilienza. Essa è la capacità di adattarsi ai cambiamenti, di trovare una nuova forza interiore quando tutto sembra perduto. Essere resilienti non significa ignorare il dolore o le difficoltà ma riconoscerle e affrontarle con determinazione e con fede. Le curve della vita sono inevitabili. Un fallimento personale, una crisi economica, una malattia o la perdita di una persona cara oppure una sofferenza morale nella chiesa possono sembrare la fine della strada. Eppure, se abbiamo umanamente il coraggio di andare avanti e se, come credenti, ci affidiamo a Cristo per noi morto e risorto, spesso scopriamo che dietro quell’angolo si nasconde un nuovo inizio. Il mistero della Pasqua va attualizzato nelle problematiche della nostra vita quotidiana.
La resilienza si nutre della speranza, virtù teologale e dono del Risorto da chiedere nella preghiera, che ci permette di intravedere la Luce anche nei momenti umanamente più bui.
Chi riesce a rialzarsi dopo una caduta testimonia che la vita non è una linea retta, ma un percorso fatto di salite, discese e soprattutto di… curve. Occorre sottolineare l’importanza della fede che è una guida invisibile ma potente. Per chi crede, la fede rappresenta un pilastro fondamentale nell’affrontare le curve della vita. Essa dona forza e speranza, offrendo la certezza che non siamo mai soli nel nostro cammino. Credere che il Signore ci accompagna sempre significa accettare che, anche nei momenti di maggiore smarrimento, esiste un Progetto d’amore di Dio che non sempre riusciamo a comprendere.
Nella Bibbia troviamo la testimonianza di uomini e donne che hanno trovato nella fede la forza per non mollare. Pensiamo a Giobbe, che ha affrontato prove durissime senza mai perdere la fiducia in Dio. O a San Paolo che scriveva: ‘Io so vivere nella povertà e so vivere nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato ad essere sazio e ad avere fame, a essere nell’abbondanza e nella indigenza.Tutto posso in Colui che ni dà forza‘ (Filippesi 4,12). Chi ha fede sa che la preghiera è un dialogo con Dio che illumina la strada. E’ nei momenti di silenzio, di riflessione umana e di meditazione della Parola di Dio che possiamo percepire la Sua presenza, una forza invincibile che ci guida, ci sostiene e ci dona speranza.
Non dobbiamo nascondere il valore delle difficoltà: ci aiutano a passare dalla crisi alla crescita. Le curve sul cammino della vita non sono soltanto ostacoli da superare, ma anche opportunità di crescita personale e spirituale. Le difficoltà ci mettono alla prova, ma al contempo ci insegnano a sviluppare nuove competenze, a rivalutare le nostre priorità, a rafforzare il nostro carattere e a riscoprire l’essenzialità della nostra fede e della appartenenza ecclesiale.
Molti grandi personaggi della storia hanno affrontato momenti di sconforto e di fallimento prima di raggiungere il successo. Pensiamo a Thomas Edison che ha provato migliaia di volte prima di inventare la lampadina, o a Nelson Mandela che ha trascorso decenni in prigione prima di diventare un simbolo di libertà e di riconciliazione. Questi e tanti altri esempi ci ricordano che spesso il nostro successo non è un percorso lineare, ma il frutto di perseveranza, di pazienza, di fede e di speranza in qualcosa di più grande e in Gesù (Kyrios) che non ci abbandona mai, essendo nostro Fratello ed Amico. Da un punto di vista spirituale, le difficoltà possono avvicinarci a Dio. Quando tutto va bene tendiamo a sentirci autosufficienti. E’ nelle tempeste che impariamo a fidarci di Dio, perché ci rendiamo conto che il timone della nave della vita e della storia è nelle Sue mani. Che si affrontino le difficoltà con la forza della fede o con il sostegno umano della propria determinazione interiore, il messaggio universale rimane lo stesso: NON MOLLARE MAI.
Ogni curva può nascondere una nuova opportunità (Kairòs), ogni caduta può insegnarci qualcosa di prezioso (cfr. Genesi: il mistero del peccato originale e, nei Vangeli: il mistero di Cristo in croce). La vita è un dono che vale sempre la pena vivere fino in fondo (non solo nella sua durata, ma soprattutto nella sua qualità e profondità), con tutte le sue incertezze e con tutti i drammi esistenziali. Come un viandante che si avventura su una strada sconosciuta possiamo affrontare ogni curva con fiducia, sapendo che il cammino continua e non siamo mai soli…
La vita ci invita a essere coraggiosi e perseveranti, a guardare oltre le difficoltà e a confidare che ogni curva può portarci più vicini al traguardo del Paradiso che inizia già su questa terra. Con la fede nel cuore e la speranza come bussola, possiamo affrontare qualsiasi sfida, sapendo che, alla fine, il cammino ci riserverà nuove meraviglie che soltanto Dio conosce.


2025-01-26