
Elogio dell’ombra
by don Aurelio
In questi giorni ho riletto 'Elogio dell’ombra' di Jorge Luis Borges che è il punto più alto della sua poesia.
Questi versi sono stati scritti tra il giugno 1967 e l'agosto 1969.
L’ombra (che e'la cecità, ma anche la morte) attraverso un labirinto di domande, intuizioni religiose, nostalgie e sogni ci conduce alla fine del viaggio a questa certezza: presto saprò chi sono.
Borges fin da piccolo manifestò i sintomi della cecità, ereditaria da sei generazioni e a 70 anni completamente cieco, scrive: 'La vecchiaia può essere per noi il tempo più felice'.
La figura di Cristo nella poesia di Borges è un volto sempre da ricercare, un profilo misterioso sempre da rintracciare, un cuore profondo da cui lasciarsi toccare.
Il Vangelo di Giovanni (1,14) e quello apocrifo di Marco sono la fonte ispiratrice di Borges che scrive: 'Ci sono due storie che gli uomini non si stancheranno mai di ascoltare: quella di un vascello sperduto che cerca nei mari un’isola amata, e quella di un dio che si fa crocifiggere sul Golgota'.
L’ombra è un’amica costantemente presente, ma non ancora vicina al buio, è l’unica presenza che ormai si sente vicina e per la quale si prova anche affetto e solidarietà: 'Questa penombra è lenta e non fa male,'
scorre per un mite pendio e assomiglia all’eternità’.
Tutto diventa silenzioso, in direzione di un buio non più tanto lontano, in un orizzonte di rassegnazione innocente.
Si va avanti in virtù della speranza di raggiungere ‘il segreto centro’ e la morte, che è un sogno che non incute timore.
'Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita, non ho risposte per i tuoi dubbi o timori, però posso ascoltarli e condividerli con te'.
'Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro, però quando serve starò vicino a te'.
‘La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei, però gioisco sinceramente quando ti vedo felice’.
'Posso volerti come sei ed essere tuo amico: ho fatto quello che farebbe qualsiasi amico: ho pregato e ho ringraziato Dio per te'.
'Ogni poesia è misteriosa, nessuno sa interamente cosa gli è stato concesso di scrivere'.
2024-01-23