
Educazione e web
by don Aurelio
C’era una volta la buona educazione: le famiglie ci tenevano ad essere ‘educate’, cioè a usare modi e atteggiamenti che esprimessero rispetto e attenzione.
Era una abitudine, erano tradizioni che via via diventarono quasi un codice, una legge che non si poteva infrangere pena la vergogna e la disistima generale.
Poi venne la bufera della contestazione del ’68 e si disse che queste ‘belle maniere’ non erano se non una copertura falsa di mentalità tutt’altro che rispettose, da distruggere per costruire solide relazioni di convivenza sociale.
Talvolta infatti sotto gesti complimentosi e frasi gentili c’erano odio e disprezzo non manifesti.
Meglio era dirsi in faccia la verità, meglio la spontaneità e la naturalezza.
Così condannata la ‘buona educazione ‘come impostura’, si instaurò l’impero della ‘verità’.
E’ ora l’epoca del rapporto leale, della chiarezza e della trasparenza?
Oggi riusciamo a non offendere nessuno, a rispettare le diversità, a mettere ogni persona a proprio agio, ad accettare l’altro così com’è, a cercare di capirlo, a rispettare le responsabilità di tutti ?
Oggi la grossolanità si chiama ‘spontaneità’ ed è in realtà villania e permissività.
E la buona educazione digitale ?
Che senso hanno gli infiniti ‘buongiorno’ e ‘buonanotte’ inoltrati, i più svariati auguri per tutte le possibili ricorrenze del calendario da parte di tanti sconosciuti e assistere passivamente a liti, frecciatine,battibecchi?
Sarebbe buona educazione scrivere nel gruppo a partire ed entro una certa ora, salvo urgenze effettive limitarsi a fornire informazioni essenziali.
E il cyberbullismo, compresa la invadenza e la violenza del ‘gruppo’?
Che dire dei c.d. haters odiatori che usano i social network per diffamare e insultare? Come valutare i social media e le piattaforme che incentivano evidenti guadagni, senza rispettare il proprio corpo, con scene di violenza e di pornografia?
Che cosa pensare di coloro che molestano gli altri con foto e messaggi insistenti , insignificanti, banali, anche in gruppi che hanno una precisa identità e una attività chiaramente finalizzata?
La percentuale delle rimozioni di contenuti offensivi e lesivi della dignità personale, entro 24 ore dalla segnalazione, sono per Facebook dell’81%, per You Tube dell’88,8%, per X dell’81,5%, per Instagram del 62% e per Tik Tok del 82,5%.
Le idee si possono discutere, le persone si devono rispettare.
Non trasformare chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
Consigliamo la lettura di ‘Litigando si impara. Disinnescare l’odio on line con la disputa felice’ di Bruno Mastroianni del 2020.
Non si tratta di espressioni di libertà, ma semplicemente di comportamenti di cattivo gusto.
La famiglia e la scuola devono informare ed educare i bambini per evitare la maleducazione digitale.
Purtroppo l’ignoranza e la maleducazione rendono facile la prevaricazione verbale.
In alcune situazioni è preferibile cancellare il messaggio e rispondere privatamente, evitando di agire di impulso: sono migliori le risposte ponderate, riflettendo e pesando le parole.
Oggi viviamo momenti storici drammatici e dobbiamo affrontare problematiche sociali ed esistenziali molto complesse, a tal punto che queste riflessioni sulla buona educazione sembrano discussioni sulla scelta del colore della vernice per la pitturazione del ponte della prua e della poppa di una nave che sta per affondare.
Tuttavia questi comportamenti sociali forse sono sintomi di un malessere umano e sociale più profondo e preoccupante.
2025-01-15