Anziani

"Non mi respingere nel tempo della vecchiaia non abbandonarmi quando declinano le forze. Io non cesso di sperare, moltiplichero' le tue lodi. E ora nella vecchiaia e nella canizie, Dio non abbandonarmi finché annunzi la tua potenza, a tutte le generazioni le tue meraviglie". Salmo 70 (71)

by don Aurelio

Anche la nostra comunità ha il dovere di proteggere gli anziani e di renderli protagonisti, anche se talvolta hanno le gambe instabili e ‘sfarfallano’ con i ricordi. Gli anziani non possono restare emarginati dal flusso vitale della società, come elementi irrilevanti e scartati. Sono 4 milioni gli anziani over 80, spesso condannati all’ inutilità e alla solitudine. Bisogna ridare loro dignità evitando due estremismi: l’individualismo esasperato e il collettivismo che appiattisce. Durante la pandemia il 50% dei decessi è avvenuto nelle case di riposo, negli ospedali per lungo degenti… L’Italia è il fanalino di coda in Europa per ciò che riguarda l’assistenza domiciliare. Per gli anziani la casa è la loro memoria. Sradicarli per metterli nell’Istituto è come togliere loro i ricordi. Più volte anche Papa Francesco ha parlato della necessità che gli anziani restino nella loro casa, tra i loro cari, nel loro ambiente. Non vanno trattati come scarti.
I ricoveri in RSA o in altre strutture sono talvolta necessari, ma il ritorno a casa, se possibile, deve essere l’obiettivo principale. La solitudine è triste per tutti ma per un vecchio ha ripercussioni devastanti, anche sul piano fisico e mentale.Correggere l’attuale rappresentazione negativa della vecchiaia è dunque un impegno culturale ed educativo che deve coinvolgere tutte le generazioni. Perchè esiste una responsabilità verso gli anziani che vanno aiutati a cogliere il senso della loro età, apprezzandone le risorse e sconfiggendo la tentazione del rifiuto, dell’autoisolamento, della rassegnazione e un sentimento di inutilità e di disperazione.
E’ urgente mettere a punto un mix di servizi e di funzioni sociosanitarie sul territorio. Papa Francesco nella enciclica ‘Fratelli tutti’ richiama la tragedia che il Covid ha rappresentato per gli anziani e il dovere di legare nipoti e nonni.
Gli anziani ci richiamano :

  • 1) la memoria: le generazioni più giovani vanno perdendo il senso della storia e con esso la propria identità. Una società che ignora il passato rischia di ripeterne più facilmente gli errori.
  • 2) l’esperienza: la scienza e la tecnica non devono costruire una barriera culturale, perché gli anziani hanno molte cose da dire ai giovani e da condividere con loro.
  • 3) l’interdipendenza: nessuno può vivere da solo.
  • 4) una visione più completa della vita.
La nostra vita è dominata dalla fretta e dall’agitazione, non raramente dalla nevrosi. La terza età è anche l’età della contemplazione, dei valori affettivi, morali e religiosi. In questo tempo ‘sinodale’ camminare con gli anziani e verso gli anziani è dovere di tutti. Anche i sacerdoti anziani vivono la loro vecchiaia con estrema naturalezza… lungi dal nasconderla, con serena semplicità.


2025-01-10