Impauriti e sonnambuli?

by don Aurelio

Dal rapporto Censis 2023, il 57esimo rapporto, emerge un’Italia impaurita, che vede in tutto un’emergenza, ma anche ‘sonnambula’: vaga infatti alla cieca sull’orlo del precipizio. ‘Sonnambuli’ è forse una citazione dei romanzi del grande scrittore austriaco Hermann Broch, scritti nei primi anni ’30 del ‘900. Di lì a poco Hitler prenderà il potere in Germania e i romanzi di Broch diventano un tragico vaticinio. Un tempo si diceva che viaggiavamo a vista… La ‘metafora Censis’ ci dice che vagoliamo senza una meta, terrorizzati da incubi, a occhi chiusi verso la finestra aperta del balcone. Viviamo una ‘ipertrofia emotiva’: il 73% teme per il futuro del paese, soprattutto a causa degli emigrati e degli emigranti, il 53 % per il collasso finanziario… Nel 2050 l’Italia perderà 4,5 milioni di residenti per la flessione demografica. L’anno scorso 36.125 giovani sono espatriati: 45,7 % laureati. Aqlbucht Gleenn ha inventato il termine ‘eco – ansia‘ dell’ 84 % degli italiani per il clima impazzito. Il 73 % teme che i problemi strutturali irrisolti ci portino a una povertà diffusa e violenta. Il 59,9 % ha paura che scoppierà un conflitto mondiale. Ecco perché siamo sonnambuli: siamo ciechi dinanzi ai presagi, chiudiamo gli occhi ‘per rimuovere’ i processi economici e sociali largamente prevedibili. Le argomentazioni ragionevoli sono capovolte da continue scosse emozionali. Non si tende più alla conquista di grandi ideali e dell’agiatezza, ma a desideri minori, a piaceri consolatori, a passioni personali, alla gestione dello stress e alla cura delle relazioni per un benessere psicofisico individuale. Dagli allarmi sugli elevati tassi di disoccupazione si è passati improvvisamente alla retorica dei record degli occupati. La politica sciolta da elementi ideali, metafisici, almeno finalizzata per il bene comune, si è ridotta alla gestione del potere e nel peggiore dei casi alla corruzione nei vari settori socio-politici. Il volontariato che ha appassionati la mia generazione per i valori della solidarietà, della sussidiarietà e della democrazia nella fase pre-politica, ora dopo quarant’anni poggia sulla senile disponibilità dei settantenni - ottantenni in un contesto ‘in gran parte’ di indifferenza giovanile, in tutte le associazioni e persino nelle parrocchie. Emerge la rivendicazione dei diritti civili: un dissenso senza conflitto… Gli anziani di domani saranno sempre più senza figli e sempre più soli: aumenta quindi il bisogno assistenziale. Il 74% degli italiani è favorevole all’eutanasia... e il 70% all’adozione per i single. La flessione demografica sarà frutto di un calo di 9,1 milioni di persone con meno di 65 anni e di un parallelo aumento di persone con più di 65 anni. I giovani sono il 17,5 % della popolazione, in 10 anni è previsto un calo di 3 milioni. Purtroppo manca un progetto collettivo: l’Italia trascina i piedi, si limita alla navigazione a vista (benché un po’ sonnambula) e certamente sempre di piccolo cabotaggio. Un italiano su due teme il calo dei risparmi. E’ tempo di auguri… Il messaggio più inflazionato lo conosciamo già tutti:
‘Buone feste e felice anno nuovo’. Fidati di Dio e tutto andrà bene.


2024-01-04