'La testa. C’è chi l’abbassa, chi la nasconde e chi la perde. Io preferisco chi la usa'.

Rita Levi Montalcini

by don Aurelio

Questa frase è più di un semplice aforisma. E’ un invito a riflettere sull’uso della ragione e sulla responsabilità personale nelle scelte della vita. Dal punto di vista cristiano e cattolico il significato della ’testa‘ va ben oltre la semplice unità anatomica, fisiologica e funzionale. Rappresenta la mente, la coscienza e la capacità di discernimento che ci rende partecipi del Progetto divino. Secondo la visione cristiana, l’essere umano è stato creato a immagine e somiglianza di Dio (Genesi 1,27). Questa somiglianza non si limita alla fisicità ma include soprattutto la capacità di ragionare, discernere e scegliere il bene.
La ‘testa’ è dunque un simbolo della nostra intelligenza, un dono prezioso che ci rende capaci di conoscere Dio, gli altri e noi stessi. La chiesa cattolica sottolinea spesso l’importanza dell’uso della ragione in armonia con la fede. San Giovanni Paolo II, nell’enciclica ‘Fides et Ratio’, ha spiegato che fede e ragione non sono in contrasto ma si completano a vicenda: ‘La fede senza la ragione rischia di ridursi al sentimento; la ragione senza la fede può perdersi nell’arroganza‘. La testa, usata nel modo giusto, ci aiuta a camminare in equilibrio tra queste due dimensioni.
Abbassare la testa è spesso un gesto di sottomissione, e nella prospettiva cristiana, la sottomissione non è esageratamente negativa. Gesù stesso ha abbassato la testa davanti alla volontà del Padre nel momento della Passione accettando la croce per amore dell’umanità. Tuttavia, c’è un’evidente differenza tra l’umiltà e la passiva accettazione di situazioni ingiuste. La chiesa invita i fedeli ad essere umili, ma anche ad impegnarsi attivamente per la giustizia e per la verità. Abbassare la testa per paura, invece, può significare rinunciare alla propria dignità e responsabilità. La Bibbia ci incoraggia a non vivere nella paura, ma a confidare nel Signore: ’Il Signore è la mia luce e la mia salvezza: di chi avrò timore?’ (salmo 27). Il cristiano è chiamato a camminare con il capo alto, non per arroganza, ma per la fiducia in Dio che ci rende consapevoli della nostra dignità.
Nascondere la testa, come lo struzzo che si rifugia nella sabbia, è simbolo di fuga dalla realtà. E’ una tentazione comune di fronte alle difficoltà, alle responsabilità o ai propri errori.Tuttavia il Vangelo ci invita a essere luce del mondo e sale della terra (Matteo 5,13), non a nasconderci. Nella chiesa, il sacramento della riconciliazione è un richiamo potente a non nascondere la testa, ma a presentarsi davanti a Dio con sincerità. Confessare i propri peccati non è un segno di debolezza, ma di forza, perché richiede il coraggio di guardare in faccia la propria fragilità e di lasciarsi trasformare dalla grazia divina.
Perdere la testa può significare lasciarsi dominare dalle emozioni, dall’ira, dalla paura o dalla confusione. Nella tradizione cristiana, la padronanza di sé è una virtù fondamentale. San Paolo, nella sua Lettera ai Galati, include il dominio di sé tra i frutti dello Spirito Santo (Galati 5,22). Chi perde la testa rischia di perdere di vista il senso della propria vita e il cammino verso Dio. La preghiera e i sacramenti sono strumenti essenziali per mantenere la calma interiore e ritrovare sempre il percorso di fede verso Dio.
Infine, usare la testa significa mettere in pratica i doni ricevuti da Dio: la ragione, la coscienza e la volontà. E’ un invito a vivere con responsabilità, prendendo decisioni in sintonia con il Vangelo. Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, ha sviluppato l’arte del discernimento, una spiritualità guidata dalla direzione spirituale, che dona la capacità di riconoscere la voce di Dio nelle scelte quotidiane. Usare la testa per il cristiano significa anche farsi testimone della fede nella società. Papa Francesco ci ricorda spesso che essere cristiani non è solo una questione privata e intimistica, ma implica un impegno attivo per il bene comune, la giustizia e la pace.
‘ Preferisco chi la usa‘ è dunque un richiamo a vivere con intelligenza, responsabilità e fede. La testa non va abbassata per paura, né nascosta per codardia, né persa per mancanza di controllo. Va usata come strumento per amare Dio, servire gli altri per costruire un mondo più giusto e una chiesa più credibile.


2025-02-15