
Furbi o sapienti
by don Aurelio
Non chiamare intelligenti soltanto quelli che la pensano come te.
Forse è accaduto anche a te di lodare e stimare quasi spontaneamente con ammirazione immediata coloro che ti danno sempre ragione oppure ti adulano per convenienza. Cerca, invece, di capire la ragioni di chi non la pensa come te. Nei dibattiti televisivi l’unica preoccupazione è prevaricare sull’altro, smozzicandogli la frase in bocca, senza ascoltarlo, ignorando le sue argomentazioni.
Anton Cechov ha scritto :‘L’intelligente ama istruirsi, lo stupido istruire’.
Bruce Marshall consiglia :‘Ascolta tutto quello che dice l’altro. Ascolta prima quello che dice l’altro’.
Il filosofo Kant citava con orgoglio il poeta latino Orazio : ‘Sapere aude: abbi il coraggio di servirti della tua intelligenza!’
Oggi ci vediamo assediati da una evidente ostentazione di ignoranza e di volgarità.
Il re Salomone chiede a Dio non tanto l’intelligenza, ma la sapienza: ’Un cuore docile che conosca la giustizia’ (1 Re 3,9).
Noi spesso crediamo di pensare, mentre in realtà organizziamo semplicemente i nostri pregiudizi.
Così ironizzava Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi: ‘Con le idee donna Prassede si regolava come dicono che si deve fare con gli amici: n’aveva poche, ma a quelle poche era molto affezionata. Tra le poche, ce n’erano per disgrazia molte delle storte; e non erano quelle che le fossero meno care’.
Nel nostro abituale modo di pensare spesso partiamo da un pregiudizio intoccabile, che non permettiamo mai di essere scalfito dalle obiezioni e argomentazioni altrui.
La Bibbia ha scelto spesso simboli vegetali per raffigurare la sapienza (cfr. Siracide cap. 24,13-19).
Abbiamo certamente anche noi incontrato persone colte, ma arroganti, capaci di far cadere dall’alto la loro conoscenza, così che qualche frammento potesse essere raccolto anche dai semplici che esse guardavano con distacco dal trono della loro intelligenza. Sono appunto i maestri-cedro, monumentali e sontuosi come quelle piante. Ma per fortuna ci sono i maestri-palma ‘con i datteri nei rami bassi e anche chi è piccolo può afferrarli e gustarli’.
Quanti maestri-palma abbiamo incontrato dalla scuola di base all’università: grazie a loro siamo capaci di vedere più lontano, perché siamo nani sulle spalle di giganti. Quanti maestri-palma abbiamo incontrato: ci hanno testimoniato che non si insegna solo quello che si sa, ma anche quello che si è. E’ proprio qui la differenza tra furbizia e sapienza.
La vera sapienza ha le radici nell’umiltà: non ti porta a pensare di essere di meno, ma a non credere di essere di più.
Sono più furbi che sapienti coloro che amano starsene appartati e inosservati, allo scopo di essere per questo, finalmente notati.
L’arroganza umilia anche quando hai ragione, l’umiltà, invece, esalta anche quando hai torto.
2024-02-06