Libertà e fede

by don Aurelio

'Nec religionis est cogere religionem' (Tertulliano), tradotto: 'Non è proprio della religione costringere alla religione'. Nell'orizzonte della fede oltre a celebrare il primato della grazia divina, non possiamo ignorare il necessario contrappunto armonico della libertà umana. Ho riletto in questi giorni il bellissimo commento del card. Ravasi dei capitoli 2-3 della Genesi. Ognuno di noi, fin dai tempi di Adamo ed Eva, si trova libero se accettare il valore della morale oppure, strappandone il frutto, decidere in proprio ciò che è bene o male. Non possiamo non ricordare il cap.15 versetti 14-17 del Siracide. Dio dialoga con l'uomo che non è un oggetto inerte, ma un essere libero che può aprire o chiudere la porta della sua anima (cfr. Apocalisse cap. 3,20).
Scriveva Padre Turoldo: 'Sono certo che Dio ha scoperto me, ma non sono certo se io ho scoperto Dio. La fede è un dono, ma è allo stesso tempo una conquista'. L'incontro con Dio non è mai così cogente da condurre a un assenso forzato e obbligato. La fede è libera e … faticosa. Il drammaturgo tedesco Georg Buchner nella 'Morte di Danton'(1834) affermava che la statua della libertà è sempre in fusione ed è facile scottarsi le dita.
Vivere nella libertà autentica è un atto impegnativo ed è sempre in agguato il rischio di ricadere in schiavitù. Dostoevskij propone questa immagine: 'Non deve accadere a noi quello che accade ai cani ai quali si lancia un ramo secco e te lo riportano subito… Così per molti la libertà è un elemento inutile che riportano subito nelle mani del potere'.
Dio si autorivela non affidandosi ai miracoli, ma allo scandalo della croce. Gesù non cerca adesioni interessate, ma invita a una fede libera. Simone de Beauvoir, scrittrice francese compagna del filosofo Sartre, morta nel 1986, nelle sue 'Memorie di una ragazza perbene' racconta che da giovane aveva subito una deformazione dell'autentica fede che comportava la cancellazione della libertà. Dobbiamo stare attenti nella educazione religiosa in famiglia e nella catechesi in parrocchia a non presentare un volto sfigurato di Dio che Lutero chiamava la 'simia Dei', cioè 'la scimmiottatura di Dio'.
Il credere autenticamente non è schiavitù, ma libertà, non è imposizione ma ricerca, non è obbligo ma adesione, non è cecità ma luce, non è tristezza ma serenità, non è negazione ma scelta positiva, non è incubo minaccioso ma pace. Il teologo tedesco Heinz Zarnt nel suo saggio 'Vivere come se Dio esistesse', dice che 'Dio abita soltanto là dove lo si lascia entrare'.


2024-08-10